Michael Hugentobler, responsabile dello Sostenibilità nel gruppo ELSA-Mifroma, ha accettato di spiegarci la sua funzione e di commentare questo risultato, che ripaga di un lungo e impegnativo lavoro.
.M: Michael, vorrebbe farci una sua breve presentazione?
M.H.: Ho 41 anni e vivo a Losanna da circa 20. In Romandia mi hanno portato gli studi universitari e ho molto apprezzato le persone, la regione e la cultura latina. Il mio percorso professionale è atipico: dopo gli studi all’EPFL ho lavorato per circa 10 anni nell’orologeria. Alla vigilia dei miei 40 anni ho sentito il bisogno di un cambiamento radicale e di un lavoro che corrispondesse alle mie convinzioni personali: trovare delle soluzioni che avvantaggino tanto l’ecologia quanto l’economia. Sono entrato nel Gruppo Migros ad aprile 2021 come responsabile Sostenibilità per il Segmento 2.
Ci dica di più: qual è concretamente il lavoro di un responsabile Sostenibilità in un’industria Migros?
Si deve assicurare che gli obiettivi che ci siamo posti siano raggiunti. l settore della sostenibilità è molto vasto e spazia dall’approvvigionamento di materie prime (benessere degli animali) allo sviluppo di imballaggi ecologici, dalla riduzione dei rifiuti alle condizioni lavorative dei collaboratori: tutto ciò per dire che ho bisogno di team interdisciplinari per raggiungere questi scopi. Vedo il mio ruolo come quello di coordinatore e di motivatore al fianco di altri responsabili, a volte anche come quello di chi deve insistere. È fondamentale dialogare e trovare dei compromessi affinché la nostra produzione sia al contempo efficiente, redditizia e sostenibile.
ELSA ha riportato la palma di impresa più sostenibile della sua categoria. Questo risultato la sorprende?
Questa vittoria mi inorgoglisce ma non mi sorprende. Sin dal mio arrivo, meno di un anno fa, ho potuto constatare quotidianamente quanto sono coinvolti i collaboratori e quanto sta loro a cuore la questione dell’ecologia. Questo premio attesta però anche il lavoro fatto in passato: non si può diventare dall’oggi al domani l’impresa più sostenibile del suo settore. Alle spalle c’è un lavoro lungo e impegnativo di cui voglio ringraziare in particolare il mio predecessore, Daniel Schilliger.
Quali sono i risultati di cui possiamo essere più fieri?
Penso in particolare alla caldaia a legna; l’utilizzo di risorse rinnovabili è il fulcro di una produzione sostenibile. Gli alberi ricrescono, il petrolio no (o lo fa molto, molto più lentamente). Colgo l’occasione per ricordare che questo si può applicare anche alle nostre case: se dobbiamo cambiare il riscaldamento, pensiamo a un’alternativa sostenibile per sostituire il petrolio.
Un altro esempio è lo smistamento dei rifiuti all’ELSA: il progetto, condotto dagli apprendisti, ha ridotto fortemente i rifiuti inceneriti. Oggi si smista molto, ma si può fare anche meglio. I rifiuti migliori sono quelli che non si producono.
Quali sono le future sfide di sostenibilità che il gruppo ELSA-Mifroma dovrà affrontare?
ino ad oggi, ELSA ha adottato delle misure interne all’impresa: ridurre le emissioni e il fabbisogno di energia che utilizziamo per fabbricare i nostri prodotti. A partire da subito, dobbiamo guardare anche alle emissioni in tutta la catena di fornitura: in particolare alle emissioni di gas serra nella produzione del latte. ELSA e Migros devono cercare delle soluzioni insieme ai produttori di latte per ridurre queste emissioni.
Come vi coordinate con le altre imprese del Gruppo Migros? Avete degli obiettivi comuni?
Gli obiettivi del Gruppo Migros sono stati definiti e armonizzati in tutte le unità. A livello MIND, ogni segmento ha gli stessi obiettivi da raggiungere. ciò si aggiungono degli obiettivi più globali come gli imballaggi ecologici; la FCM e il Gruppo Migros condividono gli stessi obiettivi, il che è a mio avviso necessario per vincere la nostra scommessa. Intratteniamo scambi regolari con i responsabili Sostenibilità dei differenti segmenti. Lo scopo è condividere e trarre vantaggio dalle “best practices”. Non c’è bisogno di reinventarsi un metodo ciascuno per proprio conto!
Nella propria comunicazione molte imprese sbandierano la sostenibilità. Come distinguere l’impegno concreto dal «greenwashing»?
Non cadere nel “greenwashing” è effettivamente difficile. Secondo me, noi dobbiamo avere una comunicazione sincera e onesta. Non serve esibire “fatti a metà” e al contempo giurare di migliorare. È restando umili di fronte alla vastità dell’impresa che si diventa credibili.
Un messaggio che le piacerebbe trasmettere ai suoi colleghi?
Un enorme grazie per i vostri sforzi di tutti i giorni! Continuate così e non esitate a dare i vostri suggerimenti. Ne abbiamo un gran bisogno. La strada è ancora lunga ma sono molto ottimista sul fatto che vinceremo la nostra scommessa.